mercoledì 27 settembre 2017

NATSUO KIRINO: UNA STORIA CRUDELE



Viaggio nel passato di una vicenda irrisolta catturati dall'oscurità della psicologia umana e dall'incapacità di distinguere tra realtà e finzione.

Questo non è il racconto di un viaggio geografico ma di un viaggio mentale e interiore, guidati da un'autrice orientale che saprà catturare la vostra attenzione lasciandovi intrigati e confusi, come spesso capita anche nei nostri amati viaggi a confronto con realtà diverse e sconosciute.
Vi capita mai di avere nel cuore un viaggio in modo davvero speciale? Tanto che gli odori, i suoni, le immagini sembra siano scolpite a fondo nei vostri ricordi. Uno tra i viaggi che inaspettatamente mi ha toccata di più è stato il mio recente viaggio in Giappone, terra di contrasti dal fascino sottile ma sconvolgente, che ha lasciato dentro di me la voglia di averne di più di questa terra lontana e contraddittoria.
Per ora curo la mia melancolia giapponese dedicandomi alla per me meno nota letteratura contemporanea giapponese. 
La mia ultima conquista è stata il romanzo di Natsuo Kirino, Una storia crudele, divorato in un paio di giorni è cresciuto come una eco potente dentro di me. La sera in cui l'ho finito ho sognato le vicende dei personaggi, e ho pensato per giorni a loro, alle loro dinamiche, e a quanto la storia mi abbia lasciato insoddisfatta e allo stesso tempo intrigata da questa nostra natura umana difficile da comprendere davvero, dal sottile limite che c'è tra la realtà e l'immaginazione, sul potente potere della mente umana e sulle capacità della scrittura: mezzo per raggiungere la verità o per allontanarla e ingarbugliarla ancora di più.
Non avevo mai sentito parlare di questa autrice fino a quando una mia amica non mi ha mostrato un suo recente acquisto, Le quattro casalinghe di Tokyo, purtroppo smarrito dalla biblioteca locale: spinta dalla fretta dell'inclemente orario di chiusura ho optato per un'altra opera sempre della stessa autrice. Kirino è una delle più famose scrittrici giapponesi contemporanee, la quale dopo un esordio nella letteratura rosa passa ai gialli e ai cosiddetti hard boiled, gialli che si differenziano dal modello classico per una rappresentazione molto realistica del crimine, del sesso e della violenza.
Il suo romanzo più famoso è proprio Le quattro casalinghe di Tokyo, che spero di leggere al più presto.
In  Una storia crudele l'autrice narra la vicenda di Kouimi Narumi, scrittrice trentacinquenne scomparsa improvvisamente dopo aver lasciato un manoscritto autobiografico. Kouimi Narumi è in realtà Keiko, bambina sequestrata per più di un anno all'età di dieci anni, da uno sfuggente individuo di nome Kenji. Dopo il suo salvataggio la bambina si chiude in un impenetrabile silenzio, senza mai raccontare a nessuno cosa successe durante quei lunghi mesi di prigionia. Ora, in concomitanza con la messa in libertà vigilata del suo ex carceriere, Keiko decide di raccontare tutta la verità sull'oscura vicenda che la vide protagonista. In una sorta di meticoloso diario storico la scrittrice racconta nei minimi dettagli la sua versione della storia. La scrittura di Kirino è semplice e diretta, priva di fronzoli. Il suo stile disadorno e la grande attenzione per la psicologia dei personaggi portano il lettore ad abbassare le difese e a fidarsi ciecamente del narratore: è proprio a quel punto che Kirino interrompe il silenzioso patto stabilitosi tra lettore e narratore e ci lascia nel dubbio e nell'incertezza. Davvero quello che racconta Keiko è la pura e semplice verità? Ed è la scrittura l'unico mezzo per rappresentare questa verità al meglio, senza distorsioni e storpiature? O è forse invece un altro sottile artificio per presentare la realtà come meglio crediamo anche a costo di allontanarla dalla "pura e semplice verità". E in fin dei conti la realtà è davvero rappresentabile in maniera univoca e "vera" o non è piuttosto un insieme di inseparabili chiaroscuri dai quali non è possibile trarre un'unica versione?
Per Keiko pare essere così, dopo averci raccontato tutta la vicenda per come era andata esattamente, dopo averci fatto credere alle sue parole e aver visto il suo triste declino da ordinaria bambina a "creatura sessuale" incompresa e solitaria, ecco che ci dà un'altra versione della storia. Tutto ciò che è stato appena narrato non è la verità, perchè la protagonista per quanto ci provi "non riesce assolutamente a scrivere la verità".  La storia di un rapimento, ma anche di un amore, che tuttavia non è in grado di rendersi indipendente dal mondo esterno che la piccola Keiko non riesce a smettere di desiderare. L'amore tra una bambina e il suo rapitore, un amore che nasce tra le mura di una casa murata ma che non può vivere nel mondo della realtà esterna. E tutto il romanzo è permeato di ambiguità, di differenti punti di vista, dal procuratore che cerca di far luce sulla vicenda ma è in realtà ambiguamente affascinato dai fatti, alla sfuggente figura di Yatabe, personaggio reale o immaginato, spettatore crudele dell'intera vicenda.
L'opera inizia e finisce con due lettere: la prima di Kenji, indirizzata a Kouimi Narumi, la seconda del marito della scrittrice, nella quale viene ulteriormente messa in dubbio la veridicità del narrato.
Si rimane così invischiati in una storia crudele, incapaci di capire a fondo la complessità emotiva della vicenda e insinuati dal dubbio che anche la nota finale non sia la verità pura e semplice. Forse perchè consapevoli dell'impossibilità di rappresentare con assoluta veridicità la complessità del reale e dell'animo umano.

Se avete letto romanzi, di autori giapponesi e non, lasciatemi un commento qui sotto, sarò contenta di confrontare e arricchire le mie letture!


domenica 24 settembre 2017

FROM SIAM REAP TO SAIGON BY BUS

A long but nice bus trip from the ancient remains of Angor Wat to the shining city of Saigon, across the everlasting cambodian level ground

Pic from khmerbird.com


Hi everybody!

I hope you are well, while I am writing my rooster neighbour is singing, is sunday morning and I couldn't sleep anymore so I decide to continue our trip toward Vietnam.
From the fascinating Angkor Wat we decide to reach Ho chi minh city (also known as Saigon) by bus for mainly two reasons: we want to see more of Cambodia and we tought we already had enough flights during our journey in Vietnam.
We chose to travel with Mekong Express Limousine Bus; I've had read a lot before make a decision (as I always do!) and this seemed be to me the best company to travel with.
We bought out tickets on internet, they sent to me an email that was our bus ticket and everything has been very easy. 
Since we had our bikes in Siam Reap we decided to find the travel agency the day before to be sure that the ticket was valid and to agree about the morning picking up. You can choose  to be picked up at your hotel or to go directly to the bus station. We decided for the first option and everything was perfect: a mini bus picked us up in front at our hotel and the bus left in time.
To reach Saigon you have to change bus in Phnom Penh, the capital city of Cambodia, and then continue your journey to Saigon. 

Waiting in Phnom Penh

Mekong express has a lots of different itineraries that you can easily find out on their good website.
We decided not to visit Phnom Penh because we didn't have a lot of time and my main interest was Vietnam, but If you want you can decide to spend few days in the city and then resume your road trip.
The bus trip from Siam Reap to Ho chi minh starts at 7.30 a.m. and you arrive to your destination more or less at 9 p.m. with a short stop in Phnom Penh: notice that you will have to wait at the bus station where there is just a small cafè with just istant noodles, if you want you can bring some food with you. 

I love noodles! Even the istant ones

The buses are very OK, the staff is nice and they offer to you a bottle of water: the amazing thing is that you really have the Wi-fi on the bus! 
In Vientnam you will find the Wi- Fi everywhere, even on smaller buses: I could book our tour for the Mekong Floating Markets on our bus from Saigon to Can Tho. This has been amazing to me!

Short stop for dinner


Would I suggest the bus trip from Siam Reap to Ho chi minh?


The answer is: it depends. Lots of travellers write about this amazing journey across Cambodia where you can experience the real Cambodia and its authentic atmposphere. 
I say: Cambodia is very flat, and the journey can be interesting because you see their stilt houses all on the road's border, and the cambodian landscape with its everlasting level ground. But after few hours you can think that you've had enough about this view. So, it depends! If you love road trips, If you have lots of time, If you want to experience a more relaxed way of travelling travel by bus can be the right choice for you, If you don't...maybe not!
Personally I has been satisfied with this trip 'cause I really love road trips but I cannot deny that sometimes I has been also a little bit bored.

But arriving in Saigon by night will repay you from the long waiting hours: the city is hypnotizing, noisy, shining. 

Ho chi minh is amazing and will surely win you over!


[P.S. An amazing road trip was the one we did in Laos, which is an amazing country to visit, from Luang Prabang to Vang Vieng with a really ramshackle bus on dismal roads but that has been deeply impressed in my heart. We saw amazing landscapes, Laos is very mountainous and we felt the thrill of those incredible cliffs under our feet...unforgettable!]


DIREZIONE SAIGON

Un lungo ma piacevole viaggio in bus dalle rovine di Angor Wat fino alla scintillante Saigon, attraverso le infinite pianure cambogiane

Aggiungi didascalia

Ciao a tutti,

spero stiate bene, qui il mio simpatico gallo vicino di casa sta cantando (come fa praticamente ogni ora per la nostra felicità), è domenica mattina e non riuscendo più a dormire ho deciso di continuare il nostro viaggio verso la meravigliosa Saigon.
Noi abbiamo deciso di raggiungere il Vietnam con il bus principalmente per due ragioni: per poter vedere una parte della Cambogia diversa dai bellissimi ma inflazionati templi di Angor Wat e perchè avevamo già abbastanza voli interni durante il nostro viaggio alla scoperta del Vietnam.
Ci siamo affidati alla Mekong Express Limousine Bus e devo dire che siamo rimasti soddisfatti; come al solito avevo letto molto riguardo a quale fosse la migliore compagnia a cui affidarsi e la mia scelta è ricaduta su questa. Ho prenotato i biglietti via internet e mi è stata inviata una mail valida come biglietto: facile e immediato!
Il giorno precedente la partenza avendo le nostre scoppiettanti bici a disposizione abbiamo deciso di recarci alla sede dell'agenzia viaggi in Siam Reap per essere sicuri della validità del nostro biglietto e per accordare il pick up per il giorno successivo; non è necessario ma avendo tempo abbiamo preferito sentirci più sicuri. Potete decidere se farvi venire a prendere al vostro hotel o andare direttamente alla stazione di partenza: noi per comodità abbiamo deciso per la prima opzione e tutto è andato splendidamente, alle 6.30 del mattino un mini bus è passato a prenderci e il pullman è partito puntuale.
Il pullman parte alle 7.30 e arriva a Ho chi minh circa alle 21; è necessario fare il cambio a Phnom Pehn, capitale della Cambogia, per proseguire il viaggio verso il Vietnam. Durante la pausa aspetterete un'oretta alla stazione dei pullman, considerate che il bar è molto piccolo e non offre da mangiare granchè, quindi se non siete amanti dei noodles istantanei portatevi qualcosa da mangiare. 

Coffee Break

Noi abbiamo deciso di non fermarci a Phnom Penh perchè non avevamo molto tempo a disposizione e la mia priorità era il Vietnam, ma se avete tempo potete trascorrere qualche giorno nella capitale e poi riprendere il vostro viaggio on the road.
I pullman della compagnia sono molto buoni, lo staff è gentile e disponibile e vi verrà offerta una bottiglietta d'acqua; la cosa straordinaria, almeno per me, è stata avere realmente il Wi- Fi sul pullman! In Vietnam troverete il WiFi davvero ovunque, considerate che ho prenotato la nostra escursione ai Mercati Galleggianti del Mekong sul pullman verso Can Tho...incredibile!


Consiglierei questo viaggio in pullman?

La risposta è: dipende. 
Molti viaggiatori scrivono cose meravigliose riguardo a questo spostamento in bus perchè permette di avere un assaggio più autentico della vera Cambogia. Personalmente dico: la Cambogia è davvero molto molto piatta. Sicuramente grazie a questo viaggio avrete modo di vedere le loro tipiche case a palafitta e le sterminate pianure e risaie, ma dopo qualche ora potreste pensare di averne viste abbastanza...quindi davvero dipende da voi: se avete molto tempo, se amate i lunghi viaggi on the road, se avete voglia di sperimentare un modo di viaggiare più rilassante rispetto allo stress di aerei e aeroporti questo viaggio in pullman sarà adatto a voi, se invece non vi ritrovate in questa descrizione...no! 
Personalmente sono stata soddisfatta della mia scelta perchè amo i viaggi on the road e mi piacciono i lunghi trasferimenti non sempre troppo agevoli, ma non posso negare di aver passato anche momenti di noia alla vista dell'ennesima palafitta. Ma per me anche la noia è parte integrante di un viaggio e mi aiuta a riconnettermi con una parte diversa di me.

L'arrivo a Saigon di notte in ogni caso vi ripagherà di tutte le lunghe ore passate sul pullman: la città è rumorosa, scintillante, ipnotizzante.

Ho chi minh city è spettacolare e sicuramente vi conquisterà!

Ho chi minh
Pic by vietnamfoodtour.com


[P.S. Un viaggio in bus davvero incredibile è stato quello in Laos, paese meraviglioso, tra Luang Prabang e Vang Vien: il Laos è molto montuoso e i paessaggi sono stati incredibili. Abbiamo viaggiato su un pullman sgangherato su strade dissestate, mia sorella sostiene di essere stata terrorizzata per gran parte del tempo, con il brivido di precipizi a strapiombo. Un giorno straordinario che mi è rimasto profondamente impresso nella memoria e  nel cuore.] 


martedì 19 settembre 2017

ALBA: THE GRAPE HARVEST AND THE WHITE TRUFFLE FESTIVAL



Pic by Eleonora Cavallotto

A great occasion to visit Langhe and its amazing hills. A tasteful journey among culinary delicacies and extraordinary wines in a romantic medieval atmosphere.

I know, we shoud talk about Cambodia or, more specifically, about Vietnam, since we left our adventourous family in Angkor Wat ready to leave for Ho chi mihn city. But it's september and something amazing is happening here in Piedmont: autumn is coming! I know, maybe this sounds crazy to you, autumn is coming in all Europe and more but for Piedmont. and for the Langhe hills in particular, autumn is an incredible period: it's grape harvest time and in few weeks the International Truffle Festival will start in the lovely city of Alba, which is my born city.
For this reason I would like to spend few words to illustrate to you what grape harvest is and why you should visit the Langhe in this incredible season.

This Pic has won a price for Best Photo of Wine Contest
Pic by Eleonora Cavallotto and Roberto Nantiat

Autumn is here and with its colours and its scents reminds us that the grape harvest is coming: must's aroma in the air and industriouses grape pickers among the vineyards and the impassioned colours of our charming Langhe.
Vineyards
Pic by Eleonora Cavallotto

The Piedmont wines are some of the most famous and good wines of the world
Here there is a real celebration of wine-making art, a fascinating mix of tradition and innovation that surely will seduce you.
The grape harvest has a simbolic meaning for the farmers, the grape, cultivated with passion and care for all the year, is picked and take to the wine cellar to be transformed in wine.
The grape harvest has an important cultural and antropological meaning especially in the past times where the families and the different generations got together to face this hard work and celebrate together with a luxurious and special feast prepared for the occasion.
Maybe nowadays the grape harvest is not that familiar celebration anymore but without any doubts it remains the nucleus of the wine production: the moment in which from the grape we finally obtain the wine.
The grape harvest takes place between september and the first days of november, it can be affected by different causes for example the different types of grapes or the climate conditions. 
The grape harvest starts with the harvest, in this phase man has a primary role: he pickes every single buch with attention to produce the best wine possible.
Particular of the crushing made by feet
Pic by Roberto Nantiat

Thanks to the tecnological innovations todays is possible having great result also with a mechanical grape harvest, but of course the traditional grape harvest conserve a unique charm: the love and the attention of grape - pickings give to our wines a special taste.
Autumn is certainly an amazing period to visit our Langhe: the tiny villages are at their top and the foliage of the vineyards will offer to you magical and breath-taking glimpses; moreover Alba, the queen of the Langhe, is preparing herself to her most important and famous celebration: the Truffle Festival.
During the Festival Alba is full of life, one of the main attractions are the famous Alba's Palio, where all the hamlets of the city compete to win the "Palio's flag" and, of course, all the glory. It's a donkeys race (donkeys, exactly!) that takes place the first sunday of October, followed by a medieval parade across the city center with the drummers, the flags heralds and extraordinary dresses. 
The real protagonist of the Festival is, of course, our very famous white truffle, an extraordinary delicacy famous all over the world for its piercing smell and sensitive taste. You can find lots of restaurants that will offer to you a great menu based on truffles: white, the most famous and the most expansive, or black, its less fine brother. Be carefull not to be fooled by some restaurants that can offer a mediocre dinner at crazy prices. You can taste our truffleson the top of our amazing tajarin , on eggs or on fonduta.
You can feel the real medieval air, with all the noises and, of course its smells!
So, what are you waiting for?
Come to our amazing places and enjoy our precious food, wines and landscapes, you definetely won't regret it!


Amazing hills
Pic by Ilaria Cavallotto


ALBA: LA VENDEMMIA E LA FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO

Un'incredibile occasione per visitare Alba e le sue meravigliose colline. Un viaggio raffinato tra prelibatezze culinarie e vini straordinari in una romantica atmosfera medievale.


Constrast
Pic by Eleonora Cavallotto

Ciao a tutti!

Lo so, dovremmo parlare della Cambogia, o ancora meglio del Vietnam, dal momento che abbiamo lasciato la nostra avventurosa famiglia ad Angkor Wat in attesa di partire alla volta di Ho chi minh city. Ma qui in Piemonte è arrivato l'autunno! Cosa ci sarà mai di strano penserete, visto che è autunno in tutta Europa e non solo? Il fatto è che qui nelle Langhe l'autunno è un momento molto speciale, inizia la vendemmia e tra poche settimane inizierà la famosissima Fiera internazionale del tartufo bianco d'Alba, che, per chi non lo sapesse, è la mia città natale.
Quindi ho deciso di spendere qualche parola per raccontarvi della vendemmia e di questa tipica festa che colora la mia città delle sfumature più belle.
L'autunno alle porte ci ricorda coi suoi colori e i suoi profumi che è tempo di vendemmia: nell'aria l'odore del mosto, tra i vigneti operosi vendemmiatori e i colori infuocati delle nostre magiche Langhe.
La vendemmia è un periodo simbolico nella vita contadina, l'uva, coltivata tutto l'anno con cura e attenzione, viene raccolta e portata in cantina per iniziare il cammino verso la sua trasformazione in vino.
Questo è un importante rituale che soprattutto in tempi più antichi aveva un forte valore antropologico-culturale, dove le famiglie e le diverse generazioni si radunavano per affrontare questo duro lavoro per poi festeggiare insieme con un ricco e speciale banchetto preparato per l'occasione.
Oggi forse la vendemmia non è più quella festa familiare di un tempo, ma senza dubbio rimane il nucleo della lavorazione viti vinicola, il momento in cui dall'uva si passa finalmente , senza fretta, al vino.
Vineyards
Pic by Ilaria Cavallotto

La vendemmia si svolge tra settembre e i primi giorni di novembre, può essere influenzata da diversi fattori tra cui ad esempio il tipo di uva e le condizioni climatiche.
La vendemmia inizia con la raccolta, in questa fase l'uomo svolge un compito di primaria importanza: sceglie ogni grappolo con cura, per far sì che il vino sia della migliore qualità. Si prosegue con la pigiatura e infine il mosto ottenuto viene messo a invecchiare in attesa che si trasformi in vino.
Grazie alle innovazioni tecnologiche oggi è possibile fare un'ottima raccolta anche attraverso mezzi meccanici, ma è inutile negare che la raccolta manuale conservi un fascino tutto diverso: l'amore e la cura dei vignaioli danno ai nostri vini un tocco speciale.
L'autunno è dunque uno dei periodi migliori per visitare le nostre Langhe: i piccoli borghi sono al massimo dello splendore, il foliage delle vigne vi regalerà scorci unici e mozzafiato, senza dimenticare che anche Alba, la regina delle Langhe, si prepara alla sua festa più importante: la Fiera del Tartufo.
Glimpse of the city center
Pic by Ilaria Cavallotto

Durante i giorni di Fiera Alba si riempe di vita, colori e suoni, è un'occasione per vivere al meglio la città e il suo centro storico, animato da una accattivante atmosfera medievale. La Fiera inizia con il Palio degli asini (asini si, avete capito bene!), gara storica che nasce per deridere il palio della vicina città di Asti, un tempo acerrima nemica di Alba. Tutti i borghi si scontrano per ottenere lo stendardo del Palio e, ovviamente, tutta la gloria! La corsa è seguita dalla sfilata medievale, dove i borghigiani sfilano agghindati alla moda medievale, con sfarzosi costumi, accompagnati da sbandieratori e tamburini.
Senza dubbio il vero protagonista della Fiera è il nostro celeberrimo tartufo bianco d'Alba, famoso per il suo profumo penetrante e il suo delicato sapore. Troverete moltissimi ristoranti in zona che vi offriranno un menù comprendente tutte le specialità che ben si accompagnano alla preziosa (!) spolverata , dai tajarin all'uovo alla deliziosa fonduta.
Cosa aspettate dunque? Alba, le sue incredibili colline, i suoi vini e i suoi cibi prelibati vi aspettano, per godere al meglio di questo autunno alle porte, avvolti da una romantica atmosfera medievale!

[ndr alcuni estratti del seguente articolo potete ritrovarli uguali nel post, edito da me, del blog di Slowdays, tour operator che si occupa di turismo locale e non solo]

Duomo di Alba
Pic by Ilaria Cavallotto

sabato 9 settembre 2017

LA MAGIA DI ANGKOR WAT

ANGOR WAT

Ciao a tutti!

Come state? Ormai settembre è alle porte e come ogni anno l'atmosfera è pervasa da aria di novità, voglia di migliorarsi, crearsi nuovi obiettivi e ripartire super carichi dopo l' estate. Magari state proprio pensando a dove organizzare il vostro prossimo viaggio e perchè non la Cambogia che si sta affermando tra le nuove attrattive del sud est asiatico. Ci siamo lasciati nello scorso post con l'entrata nelle magiche terre cambogiane, oggi vorrei parlarvi di Siam Reap e dei meravigliosi templi di Angor Wat: si parte!

Raggiungiamo la città di Siam Reap con un taxi dall'aeroporto, è pomeriggio inoltrato e la luce calda si riflette su distese polverose, la strada è un lungo rettilineo sul quale incontriamo auto e molte bici, siamo stanchi ma emozionati, finalmente in viaggio. 
Tramite booking abbiamo prenotato presso il Blossoming Romdoul Lodge: posso confermare le recensioni positive: la struttura è in discrete condizioni, anche se appare un po' trascurata, c'è la piscina e la colazione è ok, anche se è compreso un solo caffè/thè, se si vuole il refill è a pagamento. Non fatevi ingannare dal sito web dove presentano una struttura super moderna e lussuosa, è un hotel carino ma nulla più. L'unica nota negativa è che nonostante ci fosse stata accordata la colazione in anticipo (avevamo la partenza del pullman per Ho Chi Minh piuttosto presto) alla fine ci hanno fatto aspettare mezz'ora servendola comunque al solito orario, infatti l'abbiamo fatta on the road.
Appena arrivati in hotel ci concediamo un bagno rilassante, fa molto caldo, soprattutto rispetto al febbraio italiano. Alla sera decidiamo di camminare verso il centro che dista circa cinque minuti a piedi: la strada è un po' buia e qui il traffico è junglesco, siamo decisamente in Asia. Raggiungiamo il fiume e la famosa Pub Street, cuore notturno della città, piena di ristoranti, vita, locali che offrono drinks a prezzi stracciati e ovviamente gli immancabili negozi di souvenirs: mia madre si lancia subito sui "pantaloni da elefante" (i tipici pantaloni del sud est asiatico) e dopo una simpatica contrattazione compriamo qualche altro pensierino da regalare. Se come noi proseguirete verso il Vietnam tenete presente che in Cambogia i prezzi sono più bassi e nelle città vietnamite non abbiamo trovato moltissimi locali per lo shopping (per la felicità di mio padre).
Pub Street è nota per essere la via dei backpackers ed è di conseguenza molto rumorosa quindi se non avete intenzione di tirar molto tardi vi consiglio di scegliere un hotel un po' più riparato. 

Il giorno seguente abbiamo in programma di raggiungere i templi di Angkor Wat in bici; il nostro hotel le offre gratuitamente, ma diciamo che se volete andare più sicuro potete affittarne di più affidabili per qualche dollaro al giorno.

ANGKOR WAT 

Angkor Wat (Tempio della città in lingua khmer) è in realtà il nome del tempio meglio conservato dei moltissimi di Angkor, città a circa 6 km da Siam Reap; simbolo della Cambogia è oggi il più grande monumento religioso del mondo ed è al momento la principale destinazione turistica cambogiana.

La pedalata è semplice, tutta in pianura e relativamente sicura, ma la mattinata ci accoglie con un primo contrattempo: le bici offerteci dall'hotel sono a dir poco preistoriche e quella di Cinzia dopo pochi km decide di abbandonarci, catena rotta! Siamo a metà strada chiedendoci cosa fare quando un piccolo gruppo di cambogiani viene a vedere se abbiamo bisogno di aiuto, iniziano a trafficare con la catena e dopo una decina di minuti il problema è risolto.
La biglietteria dista qualche km dall'ingresso principale, basta seguire le indicazioni e vi troverete dinnanzi a una grande struttura dove poter acquistare il vostro biglietto: è possibile scegliere l'ingresso giornaliero, da tre giorni o da una settimana. Da Febbraio 2017 i prezzi sono quasi raddoppiati (aimè, proprio da pochi giorni prima del nostro arrivo) e noi per l'ingresso giornaliero abbiamo pagato 40$ circa.

All'interno del complesso religioso si può girare in bici o essere trasportati con il tuk tuk; il giro a piedi è ovviamente sconsigliato dal momento che l'itinerario breve dura 25 km e i templi sono piuttosto lontani tra loro.
Come appena detto si può scegliere se percorrere il percorso breve o quello più lungo, chiamati short o big loop, noi abbiamo optato per il percorso breve che ci ha pienamente soddisfatti. Avevo letto molto, come sicuramente state facendo voi ora, cercando di capire quanto dedicare alla visita dei templi e ovviamente la scelta rimane relativa: ci sono molte persone che trovano tre giorni appena sufficienti per la visita, altre per le quali una settimana non è ancora abbastanza. Io personalmente devo dire che ho apprezzato la visita di un giorno. Non sono una super appassionata di arte o architettura, mi piace girare e cogliere l'atmosfera e l'energia dei posti che visito e dunque la visita di un giorno ha soddisfatto le mie necessità, tuttavia potrebbe non valere lo stesso per voi quindi valutate la scelta in base al vostro tempo e ai vostri interessi.

I templi di Angkor Wat sono una tappa irrinunciabile nel tuo viaggio in Cambogia, pervasi da un'atmosfera antica e misteriosa non vi deluderanno; purtroppo noi non siamo riusciti ad apprezzare il magico tramonto cambogiano dalla cima dei templi ma possiamo comunque ritenerci super soddisfatti della nostra visita.

E voi cosa ne pensate? Avete già visitato i templi o avete intenzione di farlo? Lasciatemi i vostri commenti o le vostre esperienze qui sotto!


ANGKOR WAT

Hi guys! How are you? We are now in september full of good intentions and new projects, maybe you are planning your next trip (I hope so!) and maybe you are thinking about Cambodia and its amazing temples.
Here we are, ready to write about Siam Reap and Angkor Wat.

We reach Siam Reap from the airport by taxi, it takes us few minutes, the air and the colours are warm, we are finally on travel.
We booked our hotel by booking.com, Blossoming Romdoul Lodge: it's nice, not as luxury as their website say, but OK. There is the swimmingpool (here is hotter than the italian february!), the rooms are big and clean, even thought basic. We decide to relax a little bit at the swimmingpool and visi the city center in the evening: the city center is just few minutes away by feet, the way is quite safe.
Pub Street is the heart of the city, full of restaurants, pubs and noise: here you can find the typical thai's atmosphere and get drinks for very low prices. It's a nice way to spend your evening even if we are not the typical party animals. Since it's really noisy I suggest you to chose an hotel in a more relaxing area.

The day after we decide to reach Angkor Wat by bikes; our hotel offers free bikes but if you want you can spend 1/2$ for more reliable bikes...my mum's bike left her by feet, but fortunately we found nice cambodian people who helped us to fix the bike. It's incredible, you always find someone that helps you when you are travelling the world!

ANGKOR WAT

Angkor Wat is the name of the city close to Siam Reap famous for its temples, it's just 6km away from Siam Reap and you can easy reach the spot by bike or tuk tuk.
Angkor Wat is the main  tourist attraction of Cambodia and can be very crowded.

To enter you have to buy your ticket at the ticket office that is few km away from the main entrance: just  follow the road sign.
You can decide for the one day ticket, three day ticket or seven days ticket. For sure you are reading a lot about how long is enough stay in Angkor Wat to really appreciate the place: for someone three days is the perfect combination, for some others seven days won't still be enough. As always it's up to you and your interests: I found that as far as our travel time and my personal interests I could perfectly enjoy the one day ticket: I had the chance to experience the atmposphere of the archeological site without get bored.
There are two differents ways, the short loop and the big loop: the temples are quite far one from the others, you can choose bike or tuk tuk but surely you can't do the tour by feet.
From Febraury 2017 the tickets are increased from 20$ (one day ticket) to 37$: it's a lot but if you are there you can't miss the temples.
We missed the sunset from the temples but if you can you should do that, the air is magic, the colours are warm and bright and you can relish the temples from their best point of view.

Have you ever been in Ankgor Wat? Are you planning your trip there? Let me know about your experience or opinions leaving a comment down below. And if you need help I'll be happy to help you!

Riding in Angkor Wat



Fixing mum's bike!


Niky among the ruines

My beautiful family


Really big tree. Ta Phrom has been wy favourite temple at all!